La Realtà Virtuale

Il 2016 è stato il primo anno in cui alla Mostra del Cinema di Venezia ha fatto la sua comparsa una sala dedicata alla Realtà Virtuale. Io ero appena uscito dall’anteprima di Animali Notturni di Tom Ford, convinto che nulla avrebbe potuto superare quell’esperienza visiva alla 73^ edizione del festival. Per farmi ricredere è bastato un mini-documentario della casa canadese Felix & Paul: nessun effetto speciale, solo una telecamera 360° appoggiata su una canoa che fluttua tra le palafitte del Borneo. Guardare quelle immagini su un visore posto davanti agli occhi potendo ruotare la testa per decidere cosa osservare è stata l’esperienza più vicina al sognare che abbia mai fatto da sveglio.

La musica emergente

Se c’è una cosa per cui qualcuno ogni tanto conosce Pordenone è per il fermento musicale: dal Great Complotto a La Tempesta – passando per Prozac+ e Tre Allegri Ragazzi Morti – la musica indipendente ha portato per decenni il nome della nostra piccola città in giro per il paese. Eppure chi come noi aveva una band negli anni ’10 si è visto chiudere uno dopo l’altro i locali che davano spazio alla nuova musica. Il bisogno di esprimersi è però ancora molto forte (non si riesce a tenere il conto della quantità di band presenti sul territorio). Con queste premesse abbiamo deciso di provare a dare noi uno spazio per la musica e più in generale per l’arte che viene creata intorno a noi.


La realtà virtuale + la musica emergente

Non potendo portare fisicamente un pubblico in soffitta, abbiamo deciso di rendere virtuale la stanza. E nei nostri intenti è rimasta l’idea che gli artisti non dovessero essere relegati in un palco: sfruttando l’intimità del luogo desideravamo che l’ascoltatore fosse partecipe di un momento quasi segreto. Il nostro proposito non è di immortalare un’esibizione ma offrire la possibilità di prendere parte alle prove.
L’avvento della tecnologia 360° si è sposato perfettamente con questi concetti, dando forma all’immersività che avevamo in mente.


Come funziona in Soffitta

Contattiamo i musicisti o, sempre più spesso, riceviamo da loro proposte di collaborazione. Raccogliamo dalla band alcuni input per poter creare l’atmosfera giusta per il video. Quindi pensiamo alla disposizione, ai colori, agli effetti in scena (come stroboscopio e nebbia) e talvolta agli effetti speciali di post-produzione, basandoci sempre sul brano e sulle inclinazioni estetiche degli artisti.
Per ogni gruppo viene poi creata sul sito di in soffitta una pagina video con la registrazione 360° e il testo del brano; e una pagina artista con un articolo che sintetizza l’intervista/chiacchierata che facciamo con loro e una serie di foto che scattiamo alla band durante le registrazioni.


Cosa faccio io in Soffitta

Oltre a contribuire all’organizzazione generale, ideazione, sviluppo del progetto, selezione artisti, ecc… Sono principalmente il responsabile video. Gestisco la ripresa 360° e, insieme al team, le scelte di fotografia.
Curo interamente la post-produzione video che si articola in diverse fasi. Innanzitutto le riprese richiedono un processo di stitching attraverso il quale vengono cucite insieme, celando i punti di giunzione, per formare il video sferico. Importo quindi i video stitchati in un software di editing. Così ritocco il colore e l’illuminazione, aggiungo logo, sigla e sincronizzo la traccia audio mixata da Enrico Ros. A volte scegliamo di creare effetti visivi (come nel video di AZA) o di fare un vero e proprio montaggio (come nel video di SQUE).