Nuvole

Durante il lockdown dovuto all’epidemia di Covid-19, ho approfittato per suonare e comporre. Ho abbozzato una serie di musiche di accompagnamento. Pensate cioè non come canzoni o brani a se stanti ma come colonne sonore di qualche potenziale opera audiovisiva. Lo scopo era di venderle poi sulle librerie musicali online. Ed è ciò che ho fatto con alcuni di questi brani. Nel caso di Nuvole mi sono affezionato abbastanza da decidere di non venderla e realizzarne qualcosa di mio. E così è venuto fuori un video found footage pieno di aerei da vecchie pellicole (segue sotto).

Musica

Nuvole nasce arpeggiando un giro di accordi con la chitarra elettrica. Ho voluto mantenere un arrangiamento semplice e delicato. Per questo non ho aggiunto una batteria ma solo degli egg shaker come percussioni. Il basso, come nelle migliori ballate, suona quasi esclusivamente le toniche degli accordi. Su questo tappeto sonoro si adagia la melodia del sintetizzatore. Volevo che il timbro del synth, pur mantenendo il carattere elettronico, ricordasse una voce femminile.

Per inspessire e amalgamare la texture su cui far muovere la melodia ho aggiunto altri suoni. Innanzitutto gli accordi di chitarra elettrica in reverse, che danno un respiro ondeggiante all’arpeggio. Poi delle note lunghe e basse di organo hammond che impastano le frequenze più gravi in un bordone. E infine dei piatti crash al contrario, sempre utili per introdurre i passaggi di struttura nel brano.

Per l’assolo di chitarra elettrica sentivo che un vago richiamo western avrebbe spezzato con qualche linea geometrica le curve dolci del resto del brano. Quindi ho scelto un suono al ponte di Telecaster pulito e abbastanza riverberato. In realtà sono due assoli sovrapposti molto simili ma con delle variazioni, uno bilanciato più a sinistra e uno più a destra, per creare stereofonia. Dopo averlo registrato ho isolato alcune note dell’assolo e le ho invertite per conciliarlo con il moto ondoso dell’accompagnamento.


Video

Essendo il brano nato per essere d’accompagnamento a delle immagini, ho voluto donargliene. A causa delle misure di quarantena per la pandemia di coronavirus non mi era possibile uscire a realizzare riprese. Ho iniziato quindi a cercare su internet del materiale grezzo da editare. Ho trovato molti archivi di immagini d’epoca affascinanti, realizzate tra gli anni ’10 e ’30 in pellicola 35mm. Ne ho scaricate moltissime, disparate. Alcune erano scarti di grosse produzioni hollywoodiane, spesso a tema western. Altre erano documentaristiche: molte di aerei, un sacco di eschimesi, qualche animale.

Ho trovato che nuvole e riprese aeree si sposassero bene con il senso sospeso e malinconico della musica. Successivamente trovando le immagini d’epoca dei test nucleari ho pensato di mettere in relazione questi tipi differenti di nuvole. I protagonisti sono gli aerei che viaggiano attraverso o creano nubi di natura opposta: romantiche quelle naturali e catastrofiche le nucleari. Ho pensato che gli sguardi assorti di un elegante pubblico borghese potessero aiutare nel coinvoglimento del climax finale. Il contrasto tra la reazione appagata del pubblico con le esplosioni delle bombe a idrogeno rende meno astratto il significato di tutto il video. Qua e là fugaci apparizioni di serpenti e altre figure metaforiche forniscono una chiave di lettura un po’ più ampia.

Il concetto di partenza era la creazione di una colonna sonora più che un videoclip musicale. L’inserimento di alcuni rumori sommessi, ad esempio degli aerei o delle esplosioni finali, ha reso più realistiche e coinvolgenti le immagini. Naturalmente ho recuperato questi suoni da terze parti dato che le pellicole erano mute.


Curiosità

Tra un’inquadratura e l’altra compaiono spesso degli scarabocchi in successione molto rapida. Si tratta dei fotogrammi iniziali o finali della bobina sui quali gli addetti al montaggio scrivevano fisicamente degli appunti con un pennarello. Questi fotogrammi sarebbero comunque stati rimossi nel montaggio finale. Me ne sono servito come transizione durante l’editing.